
La fortuna NON E’ un dispositivo di sicurezza.
Si moltiplicano i mezzi che utilizzano la tecnologia auto bilanciante ad uso delle persone con mobilità ridotta. Questa é sicuramente una conferma che nel mondo c’è la necessità di investire su tecnologie alternative alle sedie a rotelle tradizionali e Genny é stata senza dubbio la prima a percorrere questa strada.
A mio parere, due principali gravi pericoli sono in agguato.
Il primo é senz’altro l’idea di poter acquistare autonomamente una base auto bilanciante qualunque e costruire dei “dispositivi home-made” che permettono in modo non sicuro e in totale pericolo di muoversi.
Questi sono solo due esempi dei numerosi “marchingegni”che si trovano sul web e che non rispettano nessun requisito di sicurezza. In Genny, ci sono voluti anni di lavoro per creare un dispositivo medicale sicuro.
Nel mondo non esistevano e non esistono tutt’oggi linee guida e leggi di riferimento per la costruzione di una sedia a rotelle auto bilanciante, come invece troviamo nell’automotive.
Bisogna rendersi conto che una sedia auto bilanciante, denominata APW (Active Power Wheelchair) ha più cose in comune con un elicottero che con una automobile.
E’ per questo motivo che, in Genny, tutte le sicurezze derivano dall’aeronautica, come ad esempio le ridondanze, le procedure di “atterraggio” in caso di guasto (abbassamento dei piedini), allarmi che coinvolgono i tre sensi, udito, tatto e vista; questo permette di non ignorare i segnali di pericolo.
Il secondo grave rischio é rappresentato dal fatto che le disabilità sono molteplici e differenti l’una dall’altra. E’ chiaro ed evidente che non esiste un mezzo per la mobilità universale. Ciò che è perfetto per un tipo di disabilità può essere mortale per un altro tipo.
Per questo motivo in Genny abbiamo lavorato con il Ministero della Sanità italiano tramite INAIL e il Ministero della Sanità Svizzero, SUVA per creare il Protocollo medico (Medical Guidelines) che permette di districarsi nel complicato mondo della disabilità per capire chi è idoneo all’uso di un APW e chi non lo è.
Capisco che sia difficile dire ad una persona “tu non puoi utilizzare questo mezzo”, ma è sicuramente meglio che prendersi la responsabilità di mettere in pericolo la vita di altri.
Paolo