“IO MI VERGOGNO PRIMA DI TE”: il titolo giusto per questo film

“IO MI VERGOGNO PRIMA DI TE”: il titolo giusto per questo film

[:it]

Non mi sentivo così deluso e arrabbiato da molto tempo. E tutto per aver visto questo film.

Ma come è possibile accettare una visione della disabilità così negativa al punto di preferire la morte alla vita!!

Questo è il messaggio che si vuol fare passare? Che non si può considerare vita se non si possiamo più fare le cose che si facevano prima? Questo è quello che vogliamo insegnare ai nostri figli? E alle milioni di persone disabili nelle stesse condizioni di Will (il protagonista tetraplegico), che cosa gli dobbiamo dire…che non c’è speranza in una vita vissuta cosi?

No, mi dispiace. Questo per me non è accettabile. Non si posso spendere milioni di dollari per fare un film che demolisce in un ora e mezza tutti i valori umani della vita stessa.

Ma prima la trama:

L’amore arriva sempre quando meno te lo aspetti. Louisa “Lou” Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese. E’ povera e non sa bene cosa fare della sua vita. E’ bella, ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene però messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente che ha cambiato radicalmente la sua vita in un attimo. Grazie a Will, lei capisce il valore della vita da normodota mentre lui preferisce suicidarsi piuttosto che accettare la propria condizione… ma non prima però di lasciare alla bella Lou una cospicua eredità per farla vivere felice e contenta   ….forse.

L’INSURREZIONE da parte del “Popolo dei Seduti” dovrebbe essere il primo atto concreto contro questo tipo di rappresentazione della disabilità, che vede sempre e solo i soldi al primo posto in tutto il film. E come accadeva nell’acclamata pellicola “QUASI AMICI”, il protagonista disabile è ricchissimo. Castelli, servitù, aerei, macchine… non c’è limite alle sue possibilità economiche, ma nonostante la sua ricchezza si capisce subito che non si potra’ mai comprare la guarigione e quindi la normalità.

Mentre in Quasi Amici il messaggio era che, con i soldi, anche da tetraplegico vale la pena vivere, in IO PRIMA DI TE si dice chiaramente che nonostante la ricchezza infinita, l’amore della famiglia, l’amore di una splendida donna, la vita da disabile non è una vita che merita essere vissuta…..

Da disabile voglio dire agli autori, produttori e chiunque abbia preso parte a  questo film che esistono disabili che scelgono la vita sempre . Come per esempio un signore di nome Stephen Hawking, il più grande e conosciuto fisico teorico del mondo! Nonostante la sua assoluta invalidità, peggiore addirittura di quella del nostro protagonista (non riesce neppure a parlare, muove solo gli occhi e con essi comunica tramite sintetizzatore vocale),  ma grazie al suo lavoro   ci ha permesso di conoscere meglio l’universo e ci insegna che il senso di una vita lo si può trovare in qualsiasi condizione fisica perché tutti possono aiutare a lasciare il mondo un po migliore  di come lo abbiamo trovato DISABILI COMPRESI.

[:en]Non mi sentivo così deluso e arrabbiato da molto tempo. E tutto per aver visto questo film.

Ma come è possibile accettare una visione della disabilità così negativa al punto di preferire la morte alla vita!!

Questo è il messaggio che si vuol fare passare? Che non si può considerare vita se non si possiamo più fare le cose che si facevano prima? Questo è quello che vogliamo insegnare ai nostri figli? E alle milioni di persone disabili nelle stesse condizioni di Will (il protagonista tetraplegico), che cosa gli dobbiamo dire…che non c’è speranza in una vita vissuta cosi?

No, mi dispiace. Questo per me non è accettabile. Non si posso spendere milioni di dollari per fare un film che demolisce in un ora e mezza tutti i valori umani della vita stessa.

Ma prima la trama:

L’amore arriva sempre quando meno te lo aspetti. Louisa “Lou” Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese. E’ povera e non sa bene cosa fare della sua vita. E’ bella, ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene però messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente che ha cambiato radicalmente la sua vita in un attimo. Grazie a Will, lei capisce il valore della vita da normodota mentre lui preferisce suicidarsi piuttosto che accettare la propria condizione… ma non prima però di lasciare alla bella Lou una cospicua eredità per farla vivere felice e contenta   ….forse.

L’INSURREZIONE da parte del “Popolo dei Seduti” dovrebbe essere il primo atto concreto contro questo tipo di rappresentazione della disabilità, che vede sempre e solo i soldi al primo posto in tutto il film. E come accadeva nell’acclamata pellicola “QUASI AMICI”, il protagonista disabile è ricchissimo. Castelli, servitù, aerei, macchine… non c’è limite alle sue possibilità economiche, ma nonostante la sua ricchezza si capisce subito che non si potra’ mai comprare la guarigione e quindi la normalità.

Mentre in Quasi Amici il messaggio era che, con i soldi, anche da tetraplegico vale la pena vivere, in IO PRIMA DI TE si dice chiaramente che nonostante la ricchezza infinita, l’amore della famiglia, l’amore di una splendida donna, la vita da disabile non è una vita che merita essere vissuta…..

steven-hawkin-1

Da disabile voglio dire agli autori, produttori e chiunque abbia preso parte a  questo film che esistono disabili che scelgono la vita sempre . Come per esempio un signore di nome Stephen Hawking, il più grande e conosciuto fisico teorico del mondo! Nonostante la sua assoluta invalidità, peggiore addirittura di quella del nostro protagonista (non riesce neppure a parlare, muove solo gli occhi e con essi comunica tramite sintetizzatore vocale),  ma grazie al suo lavoro   ci ha permesso di conoscere meglio l’universo e ci insegna che il senso di una vita lo si può trovare in qualsiasi condizione fisica perché tutti possono aiutare a lasciare il mondo un po migliore  di come lo abbiamo trovato DISABILI COMPRESI.

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