L’insostenibile pesantezza della finanza !!
[:it]
Un titolo importante per un problema importante dei nostri giorni.
Vengono prima la idee o i soldi, il contenuto o il contenitore? Insomma: chi deve salire sul gradino più alto di un’ azienda per indicare la direzione giusta da intraprendere… l’imprenditore o la finanza?
Oggi appare ovvio che chi comanda un’impresa debba essere quello che dispone delle risorse economiche, ma, anche se può apparire una banalità, in un passato non troppo lontano non era proprio così.
Nel passato, un imprenditore illuminato da un’idea geniale aveva la possibilità di reperire il denaro tramite un finanziatore, il quale rischiava i propri soldi nella speranza di fare un buon investimento ma, sopratutto, credendo in un Imprenditore a cui dava la possibilità di sviluppare la sua idea/azienda. L’obiettivo primario era crescere e sviluppare l’idea al meglio, permettendo così all’imprenditore di realizzare la sua idea e permettergli di raggiungere (se bravo) il successo e la fama rimanendo sempre saldamente al comando della sua nave.
Un esempio su tutti può essere Enzo Ferrari
.
Sono fermamente convinto che a causa della globalizzazione dei mercati (e quindi delle idee), le intuizioni geniali degli imprenditori oggi non abbiano più né confini né protezioni. Non sono più sufficienti i brevetti per tutelarsi perché non si ha più il tempo per far crescere e sviluppare le imprese.
È sufficiente postare una foto su un di Social per far sì che giri il Mondo in un’ora, per questo motivo ai nostri tempi non vengono più considerate le idee e gli imprenditori, ma si cercano e seguono solo quei personaggi che (rubata o copiata l’idea) riescono a reperire i soldi il più velocemente possibile per realizzarla. Oggi, in sostanza, vince chi arriva prima al mercato globale.
Ma facciamo un passo indietro. Iniziamo dai fondamentali.
L’ “IMPRENDITORE”, ossia colui che fa di un’idea impresa… Chi è? o cosa dovrebbe essere ?
Per me è la cosa più vicina ad un sognatore. Sì, un sognatore che coscientemente vuole realizzare l’oggetto o l’idea dei suoi sogni, e proprio come accade nei sogni, ha la capacità di vedere la sua idea realizzata e proietta nel tempo ed in anticipo rispetto al mercato. Da qui viene il termine ” La visione imprenditoriale”, meglio conosciuta come la “view”.
Come la storia ci insegna, per realizzare la propria idea l’imprenditore è disposto a fare sacrifici enormi, molto spesso ad impegnare tutti gli averi, insomma: a rischiare il tutto per tutto per vedere realizzato l’oggetto del suo sogno.
Una volta che ha portato a termine la sua missione, la società moderna lo valuterà come imprenditore, non in base a quello che è stato in grado di realizzare o a i benefici che ha portato, ma solo in funzione a quanti soldi sarà stato in grado di realizzare.
Spesso mi soffermo a pensare che un Leonardo Da Vinci oggi sarebbe visto solo come un inutile sognatore inconcreto, perché alla domanda ” quante macchine volanti hai venduto ?” avrebbe risposto naturalmente per ora ” zero”
Scherzi a parte, tutti noi sappiamo che per realizzare un idea la disponibilità finanziaria si trova alla base di ogni progetto, di conseguenza entra in gioco la finanza.
Che cosa si intende per “FINANZA”? Si intente quell’insieme di strumenti ai quali l’imprenditore può accedere per finanziare la sua impresa. Nasce così il “venture capital”, ossia l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo.
Nella maggioranza dei casi, i fondi necessari sono erogati da limited partnership o holding in aziende che, per natura della attività e stadio di sviluppo, non risultano finanziabili dai tradizionali intermediari finanziari (come ad esempio le banche). Il venture capital è una categoria del settore del private equity, che raggruppa tutte le categorie di investimenti in società non quotate.
Per tradurre il tutto in un linguaggio a me più comprensibile, in pratica non esiste più il finanziatore/magnate che investe e rischia i suoi soldi direttamente con l’imprenditore e quindi ne condivide le gioie e dolori, oggi esistono solo nuove figure che raccolgono soldi dagli investitori. Lo scopo è diversificare gli investimenti per garantire a un gruppo più allargato un alto rendimento.
Mi pare evidente che queste nuove figure (che io considero come degli “amministratori di condominio” visto che amministrano soldi non propri ma di altri) abbiano stravolto, per non dire rovinato, il mondo imprenditoriale. Per loro l’unico Dio/scopo è quello di fare soldi il più presto possibile.Per questo valutano, comprano le imprese praticamente in base solo ad un coefficiente detto “EBITDA”, ossia il profitto che un’impresa produce prima di pagare le tasse.
Con un breve orizzonte di investimento (2/3 anni) i FONDI entrano solitamente nelle aziende che necessitano di soldi per svilupparsi, prima come azionista di minoranza, ma grazie alla disponibilità economica in breve tempo prendono il controllo, sostituiscono l’imprenditore con un manager professionista che ottimizzerà l’azienda con schemi collaudati al fine di venderla in breve tempo al solo scopo di moltiplicare l’investimento. In questo modo l’idea imprenditoriale viene lasciata indietro ma soprattutto viene negata all’imprenditore la possibilità di esprimere appieno le potenzialità della sua idea/azienda . Per intenderci, con questo sistema oggi non avremmo di sicuro una macchina chiamata FERRARI.
Concludendo, mio caro lettore, da imprenditore ti posso dire che se già è difficile inventarsi qualche cosa di nuovo a questo mondo, crederci a tal punto da creare un’azienda sulla quale investire i propri risparmi lo è ancor di più: se per accedere al credito e quindi avere soldi per svilupparla si chiede anche all’imprenditore di dimostrare prima di essere in grado di guadagnare dalla sua idea…lascio a te ogni considerazione….. È come se a un pizzaiolo che sta cercando i soldi per costruire il suo forno, per valutare ì quanti soldi dargli, gli si chiede quante pizze sta vendendo..!!!
Non sono polemico ma realista, questo è il male della nostra società ed è il motivo per il quale il 90% delle più grandi società degli ultimi anni nel Mondo arrivano dall’America / Palo Alto, perché cinicamente hanno capito che per fare molti soldi bisogna ancora investire nelle idee e nelle persone lasciando liberi gli imprenditori di lavorare per realizzare i propri sogni.
“Perché con i soldi probabilmente puoi realizzare un sogno, ma di sicuro non puoi ancora andare a dormire e comprarne uno…..”
Paolo
[:en]
Un titolo importante per un problema importante dei nostri giorni.
Vengono prima la idee o i soldi, il contenuto o il contenitore? Insomma: chi deve salire sul gradino più alto di un’ azienda per indicare la direzione giusta da intraprendere… l’imprenditore o la finanza?
Oggi appare ovvio che chi comanda un’impresa debba essere quello che dispone delle risorse economiche, ma, anche se può apparire una banalità, in un passato non troppo lontano non era proprio così.
Nel passato, un imprenditore illuminato da un’idea geniale aveva la possibilità di reperire il denaro tramite un finanziatore, il quale rischiava i propri soldi nella speranza di fare un buon investimento ma, sopratutto, credendo in un Imprenditore a cui dava la possibilità di sviluppare la sua idea/azienda. L’obiettivo primario era crescere e sviluppare l’idea al meglio, permettendo così all’imprenditore di realizzare la sua idea e permettergli di raggiungere (se bravo) il successo e la fama rimanendo sempre saldamente al comando della sua nave.
Un esempio su tutti può essere Enzo Ferrari
.
Sono fermamente convinto che a causa della globalizzazione dei mercati (e quindi delle idee), le intuizioni geniali degli imprenditori oggi non abbiano più né confini né protezioni. Non sono più sufficienti i brevetti per tutelarsi perché non si ha più il tempo per far crescere e sviluppare le imprese.
È sufficiente postare una foto su un di Social per far sì che giri il Mondo in un’ora, per questo motivo ai nostri tempi non vengono più considerate le idee e gli imprenditori, ma si cercano e seguono solo quei personaggi che (rubata o copiata l’idea) riescono a reperire i soldi il più velocemente possibile per realizzarla. Oggi, in sostanza, vince chi arriva prima al mercato globale.
Ma facciamo un passo indietro. Iniziamo dai fondamentali.
L’ “IMPRENDITORE”, ossia colui che fa di un’idea impresa… Chi è? o cosa dovrebbe essere ?
Per me è la cosa più vicina ad un sognatore. Sì, un sognatore che coscientemente vuole realizzare l’oggetto o l’idea dei suoi sogni, e proprio come accade nei sogni, ha la capacità di vedere la sua idea realizzata e proietta nel tempo ed in anticipo rispetto al mercato. Da qui viene il termine ” La visione imprenditoriale”, meglio conosciuta come la “view”.
Come la storia ci insegna, per realizzare la propria idea l’imprenditore è disposto a fare sacrifici enormi, molto spesso ad impegnare tutti gli averi, insomma: a rischiare il tutto per tutto per vedere realizzato l’oggetto del suo sogno.
Una volta che ha portato a termine la sua missione, la società moderna lo valuterà come imprenditore, non in base a quello che è stato in grado di realizzare o a i benefici che ha portato, ma solo in funzione a quanti soldi sarà stato in grado di realizzare.
Spesso mi soffermo a pensare che un Leonardo Da Vinci oggi sarebbe visto solo come un inutile sognatore inconcreto, perché alla domanda ” quante macchine volanti hai venduto ?” avrebbe risposto naturalmente per ora ” zero”
Scherzi a parte, tutti noi sappiamo che per realizzare un idea la disponibilità finanziaria si trova alla base di ogni progetto, di conseguenza entra in gioco la finanza.
Che cosa si intende per “FINANZA”? Si intente quell’insieme di strumenti ai quali l’imprenditore può accedere per finanziare la sua impresa. Nasce così il “venture capital”, ossia l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo.
Nella maggioranza dei casi, i fondi necessari sono erogati da limited partnership o holding in aziende che, per natura della attività e stadio di sviluppo, non risultano finanziabili dai tradizionali intermediari finanziari (come ad esempio le banche). Il venture capital è una categoria del settore del private equity, che raggruppa tutte le categorie di investimenti in società non quotate.
Per tradurre il tutto in un linguaggio a me più comprensibile, in pratica non esiste più il finanziatore/magnate che investe e rischia i suoi soldi direttamente con l’imprenditore e quindi ne condivide le gioie e dolori, oggi esistono solo nuove figure che raccolgono soldi dagli investitori. Lo scopo è diversificare gli investimenti per garantire a un gruppo più allargato un alto rendimento.
Mi pare evidente che queste nuove figure (che io considero come degli “amministratori di condominio” visto che amministrano soldi non propri ma di altri) abbiano stravolto, per non dire rovinato, il mondo imprenditoriale. Per loro l’unico Dio/scopo è quello di fare soldi il più presto possibile.Per questo valutano, comprano le imprese praticamente in base solo ad un coefficiente detto “EBITDA”, ossia il profitto che un’impresa produce prima di pagare le tasse.
Con un breve orizzonte di investimento (2/3 anni) i FONDI entrano solitamente nelle aziende che necessitano di soldi per svilupparsi, prima come azionista di minoranza, ma grazie alla disponibilità economica in breve tempo prendono il controllo, sostituiscono l’imprenditore con un manager professionista che ottimizzerà l’azienda con schemi collaudati al fine di venderla in breve tempo al solo scopo di moltiplicare l’investimento. In questo modo l’idea imprenditoriale viene lasciata indietro ma soprattutto viene negata all’imprenditore la possibilità di esprimere appieno le potenzialità della sua idea/azienda . Per intenderci, con questo sistema oggi non avremmo di sicuro una macchina chiamata FERRARI.
Concludendo, mio caro lettore, da imprenditore ti posso dire che se già è difficile inventarsi qualche cosa di nuovo a questo mondo, crederci a tal punto da creare un’azienda sulla quale investire i propri risparmi lo è ancor di più: se per accedere al credito e quindi avere soldi per svilupparla si chiede anche all’imprenditore di dimostrare prima di essere in grado di guadagnare dalla sua idea…lascio a te ogni considerazione….. È come se a un pizzaiolo che sta cercando i soldi per costruire il suo forno, per valutare ì quanti soldi dargli, gli si chiede quante pizze sta vendendo..!!!
Non sono polemico ma realista, questo è il male della nostra società ed è il motivo per il quale il 90% delle più grandi società degli ultimi anni nel Mondo arrivano dall’America / Palo Alto, perché cinicamente hanno capito che per fare molti soldi bisogna ancora investire nelle idee e nelle persone lasciando liberi gli imprenditori di lavorare per realizzare i propri sogni.
“Perché con i soldi probabilmente puoi realizzare un sogno, ma di sicuro non puoi ancora andare a dormire e comprarne uno…..”
Paolo
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