Scippatore disabile con la Genny !
[:it]Scippata sul lungo mare da un disabile su una carrozzina a due ruote: paura per una donna
Dopo una naturale risata, pensando a cosa possa aver provato quella donna nel vedersi scippare da un disabile, ho realizzato che quello che ho sempre sostenuto riguardo allo stereotipo della persona in carrozzina sempre buona a prescindere è sostanzialmente falso. La sedia a rotelle, a mio parere, non migliora o peggiora la persona ma di fatto lascia solo quel che trova. E se trova un delinquente si avrà un delinquente su una sedia rotelle.
La vera differenza la fa la tecnologia, perché fino a ieri il delinquente rotellato che spingeva con le mani una sedia semplicemente non aveva la possibilità di delinquere. Oggi, grazie a Genny e alla sua tecnologia, può tornare a farlo.
Cosa significa tutto ciò? Niente e tutto! Niente, perché questa è come la storia del coltello utile o pericoloso a seconda di come si usa: se ci spalmiamo la nutella risulta utile se ci minacciamo qualcuno risulta pericoloso. Tutto perché forse siamo di fronte ad una rivoluzione sociologica mai vista prima, perché non si vedrà più il disabile sempre come “il buono della storia” ma si vedrà la persona che si nascondeva dietro. Tutto grazie alla tecnologia.
Questa a casa mia si chiama INTEGRAZIONE! Una vera integrazione libera da stereotipi che ci deve far riflettere su cosa e come bisogna investire i soldi della ricerca.
Smettiamo per favore di cambiarci il nome. Non é mai servito a nulla. Da paralitico, handicappato, disabile, diversamente abile o normabile non ci siamo mai integrati; per questo motivo grazie alla tecnologia io posso dire che mi chiamo Paolo…e sono le mie azioni a identificarmi, non la mia disabilità.
http://www.napolitoday.it.b5si.clonezone.link/disabilescippatore
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Dopo una naturale risata, pensando a cosa possa aver provato quella donna nel vedersi scippare da un disabile, ho realizzato che quello che ho sempre sostenuto riguardo allo stereotipo della persona in carrozzina sempre buona a prescindere è sostanzialmente falso. La sedia a rotelle, a mio parere, non migliora o peggiora la persona ma di fatto lascia solo quel che trova. E se trova un delinquente si avrà un delinquente su una sedia rotelle.
La vera differenza la fa la tecnologia, perché fino a ieri il delinquente rotellato che spingeva con le mani una sedia semplicemente non aveva la possibilità di delinquere. Oggi, grazie a Genny e alla sua tecnologia, può tornare a farlo.
Cosa significa tutto ciò? Niente e tutto! Niente, perché questa è come la storia del coltello utile o pericoloso a seconda di come si usa: se ci spalmiamo la nutella risulta utile se ci minacciamo qualcuno risulta pericoloso. Tutto perché forse siamo di fronte ad una rivoluzione sociologica mai vista prima, perché non si vedrà più il disabile sempre come “il buono della storia” ma si vedrà la persona che si nascondeva dietro. Tutto grazie alla tecnologia.
Questa a casa mia si chiama INTEGRAZIONE! Una vera integrazione libera da stereotipi che ci deve far riflettere su cosa e come bisogna investire i soldi della ricerca.
Smettiamo per favore di cambiarci il nome. Non é mai servito a nulla. Da paralitico, handicappato o diversamente abile non ci siamo mai integrati; per questo motivo grazie alla tecnologia io posso dire che mi chiamo Paolo…e sono le mie azioni a identificarmi, non la mia disabilità.
http://www.napolitoday.it.b5si.clonezone.link/disabilescippatore
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