[:it]Se questo non é bullismo?! Ridere di una disabilità, come si chiama?[:]

[:it]Se questo non é bullismo?! Ridere di una disabilità, come si chiama?[:]

[:it]Vedo sui social sempre più spesso pagine di persone, che sono, come le ha definite una signora in risposta a un mio commento  su Facebook, “Pagine di personaggi che vivevano in strada e hanno atteggiamenti improbabili e sono oggetto di benevolo scherno”. Io invece li definisco meglio ossia “Pagine di persone con disabilità intellettiva inconsapevoli di essere  prese per il culo da tutti al solo scopo di fare ridere”.

Probabilmente non si potrà definirlo bullismo, ma come possiamo definire questa nuova  attività? Aprire una pagina Facebook ad un disabile intellettivo al solo scopo di raccogliere video e foto che lo vedono ridicolizzarsi davanti a tutti è corretto?

Io dico di no! No a pagine come  “Nane da Venezia” dove c’è  questo video, riportato sotto. Mi hanno meravigliato i 616 commenti addirittura alcuni  di ammirazione per chi lo sta prendendo in giro. Vi porto un esempio “Lo trovo fantastico, è davvero un personaggio… ed è bello che i veneziani gli vogliano bene e lo proteggano. Venezia e i suoi abitanti sono unici in questo”

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=2_81XwaA_qE[/embedyt]

 

Ma sono altrettanto meravigliato per le 2587 condivisioni e le 387.689 visualizzazioni senza che a nessuno sia passato nella mente che questa è UNA FORMA DI DISCRIMINAZIONE.

La società e la scuola inclusive non si ottengono semplicemente ponendo una pedana davanti ad un gradino o attrezzando il bagno a norma, si ottengono con la consapevolezza del problema!

L’OMS in un report del 2001 riporta che 1 persona su 4 è o sarà affetta da un qualche disturbo mentale nel corso della sua vita.

Oltre 450 milioni di persone nel mondo oggi soffrono di un disturbo mentale. La cosa più rilevante del Rapporto è rappresentata dall’acquisita consapevolezza dell’enorme estensione del fenomeno della sofferenza mentale, delle sue ripercussioni sulla qualità di vita dei malati e delle loro famiglie e dei suoi costi, diretti e indiretti, per la società. A tutto questo si aggiungono le barriere rappresentate dallo stigma, dal pregiudizio, dalla vergogna e dall’esclusione, che impediscono   a milioni di malati di ricevere le cure di cui hanno bisogno,  questo vi fa ridere?

A me non fa ridere questo video mi fa solo rendere conto quanto il problema sia sottovalutato, solo perché una persona è fisicamente e psicologicamente  diversa ci si può permettere “benevolmente di prenderla per il culo” in quanto non gli si sta facendo male perchè non  consapevole di quello che gli si sta facendo.

Siamo tornati alla vecchia storia dello “scemo del villaggio”.

Riflettete prima di mettere un “Mi piace” a pagine simili  perchè i numeri ci dicono  che presto  potreste essere voi al suo posto.

Paolo

 

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