“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” Winston Churchill

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” Winston Churchill

Non c’è storia di vera crescita che non sia stata costruita attraverso errori, sconfitte e  delusioni.

Io penso che noi europei siamo abituati a dare al fallimento una connotazione negativa, da biasimare e da nascondere. Dico noi europei, perché l’atteggiamento degli americani nei confronti del fallimento è decisamente meno demonizzante.

Io ho sperimentato il fallimento: per me ha significato mettere alla prova i miei sogni e rendermi conto che posso essere più forte delle avversità.

La società  GENNY MOBILITY SA, da me fondata nel 2011, è fallita nel 2017 spazzando via in un colpo tutto quello che avevo sognato e progettato.

Le AZIENDE per me sono fatte di PRODOTTI, PROGETTI, PERSONE e si può fallire per molteplici motivi, ma generalmente il fallimento è sempre legato almeno a uno di questi 3 fondamentali elementi.

Di sicuro Genny non è fallita né per il prodotto, più di 2000 clienti soddisfatti, né per i progetti, visto e considerato che abbiamo inventato noi il segmento imitato oggi in tutto il mondo. Genny é fallita per le persone.

Per i progetti servono molti soldi e nel 2013 in Genny Mobility SA è entrato un fondo di investimento che ha acquisito il 33% della società. Da subito mi sono accorto che avevamo obiettivi completamenti diversi: il mio obiettivo era quello di creare una nuova Genny più tecnologica ad un costo più accessibile; il loro intento era quello di moltiplicare l’investimento nel minor tempo possibile. Due visioni assolutamente comprensibili, ma completamente incompatibili che hanno portato, come spesso accade, a una rottura. “Chi ha più soldi vince” e, naturalmente, hanno vinto loro. Hanno preso la maggioranza della società e sono stato licenziato dalla mia azienda.

Al mio posto di Amministratore Delegato è stato assunto un Manager che doveva risanare l’azienda, aumentare i profitti e ridurre i costi. Purtroppo per loro non sono riusciti a concretizzare i loro piani e a giugno 2017 hanno dichiarato il fallimento aziendale.

Mi astengo dai commenti personali anche in considerazione delle minacce di querela che mi sono già state rivolte, ma soprattutto perché il passato è passato.

Oggi continuo a perseguire i miei sogni anche a costo di altre sconfitte, perché credo che l’obiettivo sia importante per me e per tutte le persone che credono e che hanno creduto in Genny.

Accettare il fallimento richiede grande umiltà, ma soprattutto significa entrare in contatto con i propri limiti ed essere consapevoli che la vittoria richiede dedizione, perseveranza, coraggio, chiarezza di intenti e determinazione.

                                    

In media un bambino cade duemila volte prima di imparare a camminare, oggi Genny si rialza in una nuova società, Genny Factory SA, attiva dal 1° giugno 2018, e sa camminare grazie ai due gruppi che sono scesi in campo: Wullschleger Group SA e Movi Spa. Il primo fondato nel 1900 e il secondo nel 1912; insieme fanno più di 200 anni di storia nell’industria e nel medicale che sono oggi a supporto del progetto Genny.

GENNY C’E’ E FARA’ PARLARE PRESTO DI SE

Paolo Badano

 

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